Hai mai sentito parlare della chiave bulgara? Strumento enigmatico e dal nome suggestivo, questa chiave “particolare”, per così dire, è un grimaldello che ha fatto storcere il naso a molti proprietari di casa e fabbri.
In questo articolo, viaggeremo attraverso la storia e il funzionamento di questa chiave controversa, sfatando alcuni miti e fornendo informazioni utili per la sicurezza della tua casa.
La storia della chiave bulgara
Le origini della chiave bulgara sono incerte, ma si presume che sia nata durante la Guerra Fredda nei paesi dell’Est Europa. Alcune spie la utilizzavano per intrufolarsi nelle stanze amministrative dei propri rivali per sottrarre documenti strategici militari importanti, senza lasciare traccia di effrazione e senza destare il minimo sospetto delle loro scorribande. La sua diffusione in Italia è avvenuta negli anni ’90, destando preoccupazione per la sua facilità d’uso e la sua efficacia nell’aprire diverse tipologie di serrature.
In quell’epoca la serratura più sicura era la doppia mappa, che poi si è rivelata essere la serratura più facile da aprire con questo strumento di spionaggio. Da quel momento si è aperta la strada ad una serie di ricerche da parte dei produttori di serrature per contrastare questo fenomeno e lanciare sul mercato modelli di serrature molto migliori e più sicure.
Come funziona la chiave bulgara?
La chiave bulgara è un grimaldello a forma di “L” con una serie di punte metalliche mobili. La chiave viene inserita nella serratura e, ruotandola, le punte si adattano alla forma dei pistoncini, creando la combinazione necessaria per aprire la porta.
Si tratta di un sistema che si adatta alla conformazione della meccanica di ogni serratura in modo tale da poter trovare facilmente la combinazione unica che ne consente l’apertura in poco tempo.
Per un esperto nell’utilizzo di questo strumento, aprire una porta è questione di 60 secondi. Il tutto senza lasciare la minima traccia di effrazione e senza rumori sospetti ad allertare i vicini.
È davvero così facile aprire una porta con la chiave bulgara?
Tuttavia, precisiamo che solo un esperto riesce ad utilizzarla e produrre il risultato sperato in così poco tempo. Va precisato inoltre che la chiave bulgara non è una chiave magica che apre tutte le porte in un batter d’occhio. La sua efficacia e rapidità di esecuzione dipende da diversi fattori:
- Tipologia di serratura: le serrature a doppia mappa sono più vulnerabili a questo strumento rispetto a quelle a cilindro europeo.
- Esperienza dell’utilizzatore: aprire una porta con questa sorta di passepartout richiede pratica e abilità non comuni.
- Livello di sicurezza della serratura: serrature con sistemi di sicurezza avanzati sono più resistenti alla chiave bulgara.
Questa chiave è legale?
Il possesso della chiave bulgara non è illegale in Italia. Tuttavia, il suo utilizzo per forzare la serratura di una porta altrui configura il reato di furto con scasso.
Il furto con scasso, ricordiamo, è più grave del furto “semplice” e viene punito con una pena maggiore.
Sei curioso di sapere quanto è grave il furto con scasso? Beh, ad oggi la legge dice che si prospetta una reclusione che va dai 3 ai 6 anni, che può aumentare dai 4 ai 10 se concorrono circostanze aggravanti. Le aggravanti vengono definite in fase di processo dai PM e dal giudice.
Come difendersi dalla chiave bulgara?
Esistono diverse misure che puoi adottare per proteggere la tua casa dalla chiave bulgara:
- Installare una serratura a cilindro europeo: le serrature a cilindro europeo sono più resistenti a chiave magica.
- Scegliere una serratura con sistemi di sicurezza avanzati: esistono serrature con defender, rostri antistrappo e altri sistemi che ne ostacolano l’utilizzo.
- Non lasciare oggetti di valore in casa incustoditi: anche se la tua porta è blindata, è sempre consigliabile non lasciare oggetti di valore in casa incustoditi.
Riflessioni finali su questo strumento
La chiave bulgara è uno strumento che può essere utilizzato per scopi illegali. È importante conoscere questo grimaldello per potersi difendere e proteggere la propria casa.
E tu, sapevi cos’era?